FEDIRETS A CONVEGNO SULLA DIRIGENZA DEI TERRITORI

Venerdi 10 maggio 2019 Fedirets ha riunito  a Roma – in Palazzo Falletti – la dirigenza tecnico amministrativa dei territori e con l’aiuto di tre fra i massimi conoscitori delle specifiche realtà in gioco (Enti Locali, Regioni e Servizio Sanitario Nazionale) ha dato vita ad un interessante confronto delle condizioni lavorative in cui la stessa opera.

 Il Prof Renato Ruffini, ordinario di Organizzazione Aziendale, Università degli Studi di Milano, per la DIRIGENZA DELLE REGIONI

il dr.Mario Collevecchio, esperto di Amministrazione Pubblica, docente SPISA, per la DIRIGENZA DELLE AUTONOMIE LOCALI ED I SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

il dr. Stefano Simonetti, esperto di lavoro pubblico, già Direttore di Aziende sanitarie del SSN per la DIRIGENZA PROFESSIONALE, TECNICA ED AMMINISTRATIVA DEL SSN

stimolati dal Segretario Generale dr. Mario Sette, dal Segretario Generale Aggiunto dott.ssa Elisa Petrone e dal Segretario Organizzativo Dott.ssa Silvana De Paolis e coordinati in un efficace ruolo di moderatore del Dr. Samuel Dal Gesso (componente dell’Esecutivo Fedirets) hanno di fatto confermato la bontà del progetto Fedirets, e cioè la necessità di unire le forze per una maggiore tutela professionale  dei 15.000 dirigenti dei territori.

Dalla disamina delle diverse realtà ed  anche grazie al dibattito con i numerosi dirigenti presenti al convegno  è emerso chiaro a tutti come tale dirigenza, pur con taluni aspetti peculiari derivanti dagli ordinamenti specifici del contesto organizzativo in cui opera, è accomunata dalle identiche criticità (assetti organizzativi eccessivamente instabili, spoil system e rotazioni selvagge, sommatoria di incarichi, carenza di risorse adeguate) che attanagliano in egual misura i nostri capi del personale,  provveditori, responsabili  del bilancio o direttori dei lavori in qualunque ente si trovino ad operare.

Queste dunque  le richieste della mozione finale (leggi qui il testo integrale) approvata al termine del convegno da inoltrare alle istituzioni competenti:

  • una riforma della dirigenza (di cui nessuno sinceramente sentiva la necessità, ma che ormai sembra un’ineluttabile realtà) che preveda:
    • un assetto organico unitario della dirigenza pubblica, a livello ordinamentale e contrattuale, fondato sulle funzioni svolte più che sui datori di lavoro;
    • il ripristino, esclusivo e non solo derivato dalla legislazione, delle prerogative negoziali su tutte le materie attinenti il rapporto di lavoro;
    • modalità di reclutamento e percorsi di carriera esclusivamente e in modo oggettivo basati sulle capacità possedute, le competenze dimostrate e i risultati conseguiti;
    • opportunità di crescita professionale per il personale dirigente e direttivo interno che ambisce e ha le qualità per ricoprire responsabilità gestionali
  • un CCNL (di cui invece tutti da tempo sentono l’estrema necessità e non solo per ragioni economiche) che preveda:
    • tempi immediati di apertura e tempi certi di conclusione delle trattative, in un preoccupante quadro di ritardi e vuoti istituzionali;
    • criteri di stabilità e razionalità negli assetti organizzativi;
    • certezza nella durata e trasparenza nelle procedure di conferimento degli incarichi;
    • un investimento reale sulla formazione professionale con un sistema vincolante/premiante sia per i datori di lavoro che per i dirigenti;
    • incrementi a regime uguali per tutti nella misura prevista dai documenti governativi di programmazione economico – finanziaria.

Per tali obiettivi Fedirets si adopererà nei prossimi mesi in tutti i modi possibili

 

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